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Giustizia – Cdm: via libera per riforma costituzionale

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ROMA – La riforma della giustizia è un punto qualificante della nostra azione di governo, una riforma organica, di prospettiva e di profondo cambiamento che non ha nulla a che fare con i processi in corso. Questa la posizione del presidente del Consiglio Berlusconi che di fatto ha negato che si tratti di un provvedimento ad personam. ‘Ai processi mi prendero’ delle belle soddisfazionì ha detto il premier. ‘Per la prima volta nella storia della Repubblica è stato elaborato un testo di riforme costituzionali completo, organico, chiaro e convincente: lo portiamo all’attenzione del Parlamento che lo discuterà e che lo approverà ha detto il premier alla conferenza stampa a Palazzo Chigi insieme al Guardasigilli Alfano che ha spiegato che la riforma non sarà applicata ai processi in corso. ‘Il cardine e’ la divisione tra giudici e pm – ha dichiarato il ministro – inoltre faremo una legge ad hoc sul rapporto tra i pm e la polizia giudiziarià Anm: ‘e’ una riforma per punire i giudici, si mina l’autonomia della magistratura e si riducono le garanzie dei cittadinì. Bersani: paese inchiodato su priorità premier.

BERLUSCONI, VOGLIO ASSOLUZIONE IN AULA, NON TRAMITE LEGGI – Silvio Berlusconi vuole essere assolto nell’aula di tribunale e non grazie a una legge parlamentare. A sostenerlo è stato lo stesso presidente del Consiglio, nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi seguita al Consiglio dei ministri. “Non mi sono mai, mai, mai interessato di leggi” in materia di giustizia “perché, avendo garantito con pubblico giuramento sui miei figli e nipoti che nessuno, nessuno, nessuno dei processi e dei fatti su cui stati costruiti i processi che mi sono stati portati addosso senza soluzione di continuità in 17 anni” è fondato, “ritengo di avere ed anzi ho la pretesa di venire assolto nei processi”, ha detto il Cavaliere marcando la parola “nei”. “Come è successo – ha aggiunto – 24 volte su 30 processi che mi sono stati organizzati contro”.

BERSANI,PAESE INCHIODATO SU PRIORITA’PREMIER – “Al solito questo Paese è inchiodato sulle priorità politiche e personali di Berlusconi mai su quelle vere della gente. L’Italia non ha bisogno di una riforma costituzionale di cui discuteremo a vuoto per due anni”. Così IL segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, attacca la riforma della giustizia definendola “un diversivo su un testo più che criticabile”.

DA CDM VIA LIBERA A RIFORMA COSTITUZIONALE – Il consiglio dei ministri ha dato via libera all’unanimita’ al disegno di legge costituzionale per la riforma della giustizia. Il Cdm ha salutato con un applauso indirizzato al ministro della Giustizia Angelino Alfano l’approvazione del disegno di legge costituzionale sulla riforma della giustizia.

Abbiamo una maggioranza solida e contiamo di arrivare a 330 deputati a Montecitorio. E’ il ragionamento svolto dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel corso del Consiglio dei ministri, secondo quanto riferito da fonti governative. La riforma della giustizia è un punto qualificante della nostra azione di governo, una riforma organica, di prospettiva e di profondo cambiamento che non ha nulla a che fare con i processi in corso, ha detto Berlusconi, nel Cdm, secondo quanto riferito da fonti governative. Il Cavaliere ha in sostanza negato che si tratti un provvedimento ‘ad personam’ e sottolineato che non è contro qualcuno ma va nell’interesse generale del paese.

Chi era in Consiglio dei ministri descrive un premier “molto soddisfatto” dall’approvazione da parte del governo del ddl costituzionale. Attendevo questa riforma da anni, da quando ho cominciato a occuparmi di politica, ha detto il presidente del Consiglio, secondo quanto riferito da alcuni presenti.

BERLUSCONI: PRONTE 10 LEGGI ATTUATIVE RIFORMA – “Questa forma costituzionale avrà bisogno di dieci leggi di attuazione che noi presenteremo al parlamento. Le abbiamo già pronte”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi, a fianco del Guardasigilli Angelino Alfano.

“Per la prima volta nella storia della Repubblica” è stato elaborato “un testo di riforme costituzionali completo, organico, chiaro e convincente: lo portiamo all’attenzione del Parlamento che lo discuterà e che lo approverà”, ha aggiunto il premier.

“Intendiamo sostenere questa riforma con una larga comunicazione ai cittadini perché è una riforma fatta nell’interesse dei cittadini”, ha detto il presidente del Consiglio.

“I ministri che mancano” nel governo, “mancano per un fatto preciso che non dipende dalla nostra volontà, ma dalla diaspora nella maggioranza” da parte di una componente “statalista e giustizialista” che impediva, anche nelle precedenti legislature, riforme importanti come quella della giustizia, ha detto Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi, con chiaro riferimento a Futuro e Libertà di Gianfranco Fini e, presumibilmente, all’Udc.

“La finalità della riforma è introdurre anche nel nostro Paese un giusto processo”. Silvio Berlusconi mostra una immagine con due bilance in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “C’é una immagine che riguarda il giusto processo che mi sembra abbastanza attinente – aggiunge il premier – La riforma non deve essere soltanto eseguito in tempi ragionevoli, deve garantire un contraddittorio tra le parti con l’ascolto di tutti i testimoni che la difesa vuole portare al processo e garantire la parità tra difesa e accusa”.

La riforma della giustizia la “discuteremo con tutti e dunque anche con l’opposizione”, ha aggiunto.

“La finalità della riforma è introdurre anche nel nostro Paese un giusto processo”. Silvio Berlusconi mostra una immagine con due bilance in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “C’é una immagine che riguarda il giusto processo che mi sembra abbastanza attinente – aggiunge il premier – La riforma non deve essere soltanto eseguito in tempi ragionevoli, deve garantire un contraddittorio tra le parti con l’ascolto di tutti i testimoni che la difesa vuole portare al processo e garantire la parità tra difesa e accusa”.

ALFANO: RIFORMA NO PER PROCESSI IN CORSO – Nell’articolo di chiusura del ddl costituzionale della giustizia si dice che le modifiche alla Carta “non si applicano ai procedimenti penali in corso proprio per mantenere la purezza di questo impianto e di questo disegno che ha una sua nobiltà storica”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Angelino Alfano.

Il cardine della riforma della giustizia è la divisione tra giudici e Pm, lo ha detto Alfano presentando la riforma costituzionale in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. La riforma, ribadisce il Guardasigilli, “pone al centro la parità tra accusa e difesa. E’ un impegno che abbiamo assunto con i cittadini. Ed è quello che stiamo sostenendo dal 1994”. Il nuovo testo, aggiunge, “contiene una visione che pone al centro i cittadini”. Il giudice diventa colui che è davvero sopra le parti, sottolinea Alfano, perché non è più pari al Pm. Giudice e Pm, ribadisce, “svolgono mestieri differenti. Il giudice deve valutare cosa gli vengono a dire accusa e difesa”.

“Il Pm continuerà a disporre come prevede la disposizione del 1948 della polizia giudiziaria. Per disporne meglio e per evitare che il Pm si strasformi in un poliziotto, serve però una nuova norma per regolarizzare il rapporto tra Pm e polizia giudiziaria attraverso una legge apposita che presenteremo a breve”, ha detto il ministro.

Se contro la riforma della giustizia l’Anm proclamerà degli scioperi “vedremo come li motiveranno, Crediamo che non ci siano motivi” perché si tratta di una “riforma molto equilibrata”, ha detto il ministro della Giustizia. “E’ chiaro che si tocca qualche privilegio”, ma “noi non abbiamo presentato un quinto Vangelo ma una proposta consolidata in 17 anni. Rispetto alla quale in parlamento saranno ascoltati costituzionalisti ed esperti di diritto”.

Il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale “resta saldo ma applicato secondo i criteri previsti dalla legge”, ha detto Alfano secondo cui “un principio oggi sacrosanto”, quello dell’obbligo dell’azione penale, “é stato trasformato da alcuni pm nel un suo contrario, cioé nell’assoluta discrezionalità di perseguire i reati”, quindi “il pm sceglie”. Il governo intende dunque “togliere il manto di ipocrisia”: resterà l’obbligo dell’azione penale ma “la legge ordinaria dirà i criteri”. Il magistrato, dunque, “partirà prima dalle priorità e poi tempo permettendo si persegue il resto”.

“La giustizia sarà oggetto della prossima campagna elettorale”, ha detto Alfano rispondendo ai cronisti durante la presentazione della riforma costituzionale a Palazzo Chigi.

ANSA

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