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sabato, Aprile 20, 2024

Gianni Pittella per Assemblea di Strasburgo esprime cordoglio militare ucciso

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Gianni Pittella e Militari Italiani su Il Parlamentare.it

Gianni Pittella vicepresidente vicario del Parlamento europeo ha espresso il profondo cordoglio dell’Assemblea di Strasburgo e suo personale per la morte in un vile attentato in Afghanistan del caporal maggiore scelto Gaetano Tuccillo e la vicinanza e l’augurio di una pronta guarigione al militare ferito.

Martedì 5 marzo i funerali di Stato onorerranno la salma presso la Basilica Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma – Chiesa dello Stato.
Come accade ogni giorno dopo la morte di un nuovo soldato tutti si dichiarano pro e contro le missioni in terra di guerra ma Gianni Pittella, conoscendo bene le ragioni per cui nascono tali missioni, parla giustamente di aumentare, intanto, i margini di sicurezza per i militari. La maggior parte di essi, infatti, muoiono a causa di mine che attentano alle normali attività di pattugliamento e appare logico che attività militari del genere siano normali nel futuro del nostro Paese.

‘Si deve moltiplicare ogni sforzo politico, economico e operativo – ha sottolineato Gianni Pittella – per accrescere il livello di sicurezza e le possibilita’ di un rapido raggiungimento degli obiettivi affidati alle missioni di pace e di stabilizzazione democratica in cui sono impegnati i nostri soldati in molte aree di crisi dello scacchiere internazionale, raccogliendo l’apprezzamento unanime per la loro alta preparazione professionale e organizzativa e il valore umano unico che profondono nel contatto con le popolazioni sofferenti”.

Un ordigno rudimentale che esplode al passaggio di un convoglio militare, un altro soldato italiano ucciso in Afghanistan (ed un ferito): il caporal maggiore scelto Gaetano Tuccillo, 29 anni, campano, è la 39/a vittima dall’inizio della missione, nel 2004. Una missione che «deve finire», dicono Lega e Idv, mentre il Governo conferma la tempistica di un «graduale ritiro a partire dalla fine dell’anno, da completare entro la fine del 2014», quando degli attuali 4.200 militari – il numero più alto mai raggiunto – dovrebbe restare solo un piccolo contingente, con esclusivi compiti di addestramento delle forze di sicurezza locali. I fatti si sono verificati in mattinata, nei pressi del villaggio di Caghaz a 16 chilometri da Bakwa, nella parte orientale della caldissima provincia di Farah, una delle più pericolose del settore ovest dell’Afghanistan tutto a comando italiano. Il convoglio preso di mira dagli ‘insorti’ era composto da mezzi militari italiani e dell’esercito afgano: una pattuglia mista che stava rientrando alla base da un’attività di ricognizione. L’Ied – uno di quei micidiali ordigni rudimentali che tante vittime hanno mietuto in questi anni, soprattutto tra i civili – era posizionato lungo la strada ed è stato probabilmente azionato a distanza al passaggio non di un mezzo blindato, ma di un autocarro pesante (APS) che faceva parte dell’aliquota logistica. Nell’esplosione è morto il caporal maggiore scelto Tuccillo, originario di Palma Campania, nel napoletano, residente con la giovane moglie olandese Evelyn Adriana a Revine Lago, in provincia di Treviso, ed appartenente al Battaglione logistico ‘Arietè di Maniago (Pordenone).

 

La salma dovrebbe arrivare all’aeroporto di Ciampino nella tarda mattinata di lunedì: dopo l’autopsia, la camera ardente sarà allestita nell’ospedale militare del Celio. I funerali solenni dovrebbero tenersi martedì alle 11 nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, a Roma, mentre nel pomeriggio la cerimonia funebre a Nola, nella parrocchia di Maria Santissima del Rosario, dove Tuccillo si era sposato un anno fa. Un altro militare, il caporal maggiore capo Aniello Cerqua, parà del 186/o Reggimento Folgore di Siena, è invece rimasto ferito ad una gamba. Le sue condizioni non sono gravi, assicurano alla Difesa. Il paracadutista, subito soccorso, è stato trasportato in elicottero all’ospedale da campo americano di Farah. È stato lui stesso a contattare i suoi familiari, rassicurandoli. Il nuovo attacco giunge a un mese dall’attentato kamikaze contro la sede del Prt italiano di Herat, in cui 5 militari italiani rimasero feriti e 5 afgani furono uccisi. Episodi «profondamente diversi tra loro», osservano fonti di intelligence, perchè quella fu una vera e propria «azione militare», pianificata a tavolino e condotta da più persone, mentre questa sarebbe stata «l’azione isolata, per quanto frequente, di un singolo». In ogni caso, due fatti che rivelano entrambi quanto ancora sia pericolosa la situazione anche nell’ovest dell’Afghanistan, una delle aree che dovrebbe essere affidate per prime alla responsabilità delle autorità afgane. Del resto è lo stesso ministro della Difesa La Russa ad affermare che «in questa fase i pericoli non diminuiscono anzi, possono aumentare», sottolineando però che «la strategia e la partecipazione italiana non cambiano». L’obiettivo è quello della «riconsegna del Paese agli afgani», che deve essere «velocizzata», rileva il Pd, mentre l’Idv e la Lega chiedono lo stop della missione. «Basta lacrime, è venuto il momento di cambiare strada», ha detto Calderoli. «Inaccettabile demagogia», ha replicato il sottosegretario alla Difesa Crosetto.

 

AMICI E COMMILITONI SALUTANO TUCCILLO SU FACEBOOK, ‘CIA GUAGLIO’ C’è chi saluta un “eroe”, un “angelo guerriero” o semplicemente “un amico grande”, chi vuole “tutti a casa subito”. Sono già 367 ad avere aderito al gruppo nato su Facebook a poche ore dalla notizia della morte in Afghanistan del caporal maggiore Gaetano Tuccillo, ucciso in un attentato. «Io e Gaetano siamo stati compagni di classe per 5 anni all’istituto per geometri di San Giuseppe Vesuviano, per gran parte del tempo siamo anche stati compagni di banco – ricorda A.P. – quando ho sentito il suo nome pensavo a un omonimo ma quando ho visto la foto mi si è gelato il sangue… non riesco a crederci ancora. Ti rendo onore, amico mio. Riposa in pace». F.S è un commilitone di Gaetano, scrive: «questi due mesi con te a Bakua sono stati duri per per la corvè che ci siamo fatti insieme , per tutte le volte che hai messo le mani per aggiustare il mio lince, per tutte le volte che mi prendevi in giro quando mi vedevi tornare da un’attività e mi chiedevi come era andata. Mi dispiace tanto Gaetano per quel poco che ti ho conosciuto posso dire che sei una grande persona». «Piangendo un figlio, inchiniamoci e meditiamo», è l’invito di G.A.P. Da F.M., conterraneo di Gaetano, che era originario di Pomigliano d’Arco, un «saluto da napoletano… cia guagliò». E da V.S. arriva una promessa: «prima che andassi in missione volevi che ti mandassi un messaggio per farti sapere come stavo nella nuova caserma, io quel messaggio te lo invierò lo stesso, e sono sicuro che tu lo leggerai perchè non sei morto ma ti sei solamente addormentato tra le braccia di Dio».

LA RUSSA: “AVANTI COSÌ” «I pericoli in Afghanistan in questa fase non diminuiscono, anzi possono solo aumentare, ma restiamo ottimisti: manterremo la tempistica prefissata e nel 2014 potremo richiamare anche le prime linee e riconsegnare quella regione alla responsabilità militare e politica degli afghani. E non taglieremo mai i fondi per la sicurezza dei nostri militari all’estero». A poche ore dalla morte del caporal maggiore scelto Gaetano Tuccillo il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, parla di cordoglio e di prospettive. Ma intanto il ‘partito del ritirò, Idv in testa, fa sentire la sua voce, con il ministro leghista Roberto Calderoli che dice: «basta alle lacrime, è venuto il momento di cambiare strada». La morte del 39/o soldato italiano – notizia accolta con «profonda commozione» dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano – «non cambierà la strategia italiana in Afghanistan» dice La Russa, ma questo nuovo lutto rilancia ancora una volta le polemiche e le divergenze, accendendo i toni del dibattito sul ritiro delle forze italiane. A cominciare proprio dalla Lega, una posizione che viene stigmatizzata dal Pdl con le parole, durissime, di Guido Crosetto, sottosegretario alla Difesa, che definisce la posizione del Carroccio espressa da Calderoli come una «demagogia inaccettabile. Non riesco a capacitarmi – ha detto Crosetto – del fatto che quando il nostro Paese è colpito da eventi funesti ci sia sempre qualcuno pronto ad utilizzarli per giustificare una posizione politica».

Il «conto salato», come lo definisce il vicepresidente leghista della commissione difesa Giacomo Chiappori, è quello «pagato con la vita dei 39 soldati italiani morti. Un conto per una missione che sta durando più del previsto». Tempi lunghi cui fa riferimento anche il Pd che chiede, con il responsabile degli Esteri Lapo Pistelli, di «velocizzare la riconsegna del Paese agli afgani, un obiettivo che tarda ad arrivare, per aprire una fase di riconciliazione nazionale con i talebani che si sono staccati da Al Qaeda». Secondo il Pd, «la soluzione politica deve accompagnare la strategia di conclusione della campagna afgana. Ci auguriamo che l’impegno italiano nel mondo non sia confuso con le sforbiciate alla spesa pubblica o con l’isolazionismo leghista». Il leader dell’Idv Di Pietro parla esplicitamente di «missione inutile. È evidente che queste missioni non sono di alcuna utilità e non fanno fare nemmeno un piccolo passo avanti sulla strada della pace nè su quella della lotta al terrorismo. Missioni che sono costate decine di vite e che costringono un Paese in grandi difficoltà a buttare via miliardi di euro che potrebbero essere spesi per rendere meno difficile la vita delle persone provate da crisi e dalle misure inique del governo». Anche Nichi Vendola chiede di riaprire la discussione sul «pantano afgano» e Lorenzo Cesa dell’Udc vuole che governo «informi il Parlamento sui suoi intendimenti circa il proseguimento della missione». Il fronte del ‘tutti a casà, rinforzato dalla posizione della Lega Nord, torna dunque a farsi sentire mentre il ministro La Russa ribadisce: «A fine anno abbiamo in programma il graduale rientro dei soldati italiani», con un disimpegno che «potrà essere completato entro la fine del 2014», quando in Afghanistan dovrebbe restare solo un piccolo contingente con compiti di addestramento e non combattenti. «Ridiscutere la missione – ha concluso il ministro – sarebbe un torto a Tuccillo».

39 ITALIANI MORTI Con il caporal maggiore scelto Gaetano Tuccillo, rimasto ucciso oggi nell’esplosione di un ordigno nel distretto di Bakwa, salgono a 39 le vittime italiane dall’inizio della missione Isaf in Afghanistan, nel 2004. Di questi, la maggioranza è rimasta vittima di attentati e scontri a fuoco, altri invece sono morti in incidenti, alcuni anche per malore ed uno si è suicidato. L’ultima vittima era stata il tenente colonnello dei carabinieri Cristiano Congiu, ucciso un mese fa in un episodio di criminalità comune. Il 2010 è stato fino ad oggi l’anno più sanguinoso, con 13 vittime. Ecco i nomi dei militari italiani morti dal 2004 ad oggi: Caporal maggiore GIOVANNI BRUNO – 3 ottobre 2004 Capitano di fregata BRUNO VIANINI – 3 febbraio 2005 Caporal maggiore capo MICHELE SANFILIPPO – 11 ottobre 2005 Tenente MANUEL FIORITO e maresciallo LUCA POLSINELLI – 5 maggio 2006 Tenente colonnello CARLO LIGUORI – 2 luglio 2006 Caporal maggiore GIUSEPPE ORLANDO – 20 settembre 2006 Caporal maggiori GIORGIO LANGELLA e VINCENZO CARDELLA – 26 settembre 2006 Agente Sismi LORENZO D’AURIA – 24 settembre 2007 Maresciallo capo DANIELE PALADINI – 24 novembre 2007 Maresciallo GIOVANNI PEZZULO – 13 febbraio 2008 Caporal maggiore ALESSANDRO CAROPPO – 21 settembre 2008 Maresciallo ARNALDO FORCUCCI – 15 gennaio 2009 Caporal maggiore ALESSANDRO DI LISIO – 14 luglio Tenente ANTONIO FORTUNATO, Sergente Maggiore ROBERTO VALENTE, Primo caporal maggiore MATTEO MUREDDU, Primo Caporal Maggiore GIANDOMENICO PISTONAMI, Primo Caporal Maggiore MASSIMILIANO RANDINO, Primo Caporal Maggiore DAVIDE RICCHIUTO – 17 settembre 2009 Caporal maggiore ROSARIO PONZIANO – 15 ottobre 2009 Agente Aise PIETRO ANTONIO COLAZZO – 26 febbraio 2010 Sergente MASSIMILIANO RAMADÙ e caporalmaggiore LUIGI PASCAZIO – 17 maggio 2010 Caporal maggiore scelto FRANCESCO SAVERIO POSITANO – 23 giugno 2010 Capitano MARCO CALLEGARO – 25 luglio 2010 Primo maresciallo MAURO GIGLI e caporal maggiore capo PIERDAVIDE DE CILLIS – 28 luglio 2010 Tenente ALESSANDRO ROMANI – 17 settembre 2010 Primo caporal maggiore GIANMARCO MANCA, Primo caporal maggiore FRANCESCO VANNOZZI, Primo caporal maggiore SEBASTIANO VILLE, Caporal maggiore MARCO PEDONE – 9 ottobre 2010 Caporal maggiore MATTEO MIOTTO – 31 dicembre 2010 Caporal maggiore LUCA SANNA – 18 gennaio 2011 Tenente MASSIMO RANZANI – 28 febbraio 2011 Tenente colonnello dei carabinieri CRISTIANO CONGIU – 4 giugno 2011. Caporal maggiore scelto Gaetano TUCCILLO – 2 luglio 2011

 

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