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Unioni Civili, Matteo Renzi: ho giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo

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matteo renzi , porta a porta
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi a ‘Porta a Porta’, 12 maggio 2016 a Roma. ANSA/ MASSIMO PERCOSSI

A cura di ANSA – Il premier, Matteo Renzi, difende con forza la legge sulle Unioni Civili, il giorno dopo il via libera della Camera. “L’atteggiamento negativo di parte della gerarchia e di parte del mondo cattolico era ovviamente atteso. Io sono cattolico ma faccio politica da laico: ho giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo. Ma ho rispetto di tutti e conoscendo il mio mondo sapevo che le polemiche ci sarebbero state. E’ assolutamente rispettabile che ci sia chi non è d’accordo”, ha detto il presidente del consiglio a Porta a Porta.

“Ogni volta sui diritti delle coppie dello stesso sesso si è fatta una legge che diventava un bellissimo oggetto di discussione elettorale ma non materia parlamentare – ha sottolineato Renzi -. E invece adesso finalmente le cose si fanno. La legge è equilibrata, di compromesso, non tutti possono esultare. E’ una festa per tutti? No – ha aggiunto – perché molti dicono non ci sono pieni diritti, altri dicono che è stato fatto troppo. Però adesso è realtà, prima si chiacchierava e basta”.

Renzi ha difeso anche il ricorso allo strumento della fiducia: “Serve per verificare se si può andare più veloce in Parlamento – ha detto – ma anche un rischio: significa dire ‘su questa cosa mi gioco la faccia del governo, perché se non funziona vado a casa’”.

Il centrodestra apre la battaglia referendaria contro la legge sulle unioni civili approvata a Montecitorio. Un gruppo di parlamentari di centrodestra, in conferenza stampa alla Camera dei Deputati, stanno presentando una serie di iniziative per l’indizione di un referendum abrogativo in materia di unioni civili.

Tra questi i parlamentari Eugenia Roccella, Gaetano Quagliariello e Carlo Giovanardi di Idea, Maurizio Gasparri e Lucio Malan di Forza Italia, Gian Marco Centinaio e Nicola Molteni della Lega, Francesco Bruni e Lucio Tarquinio dei Conservatori e Riformisti, Fabio Rampelli ed Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia, Gian Luigi Gigli e Mario Sberna di Ds-Cd, Guglielmo Vaccaro di Italia Unica e il presidente della Commissione Lavoro del Senato Maurizio Sacconi.

Unioni Civili e pensioni, ‘costi sostenibili’ per l’Inps – “C’è un impatto sui conti, ed è inevitabile che ci sia, ma è nell’ordine di qualche centinaio di milioni di euro ed è quindi sostenibile”. Lo ha detto il presidente dell’Inps, Tito Boeri, rispondendo ad una domanda sull’impatto delle nuove norme della legge sulle unioni civili in merito alla reversibilità delle pensioni per le coppie gay.

Boeri ha sottolineato, a margine della presentazione del Rapporto Favo sull’assistenza dei malati oncologici, che “c’è sicuramente un aggravio dei costi per il sistema, ma non dell’entità che è stata paventata”. “Abbiamo fornito – ha spiegato il presidente dell’Inps – alcuni elementi di valutazione alla commissione parlamentare ed i costi non si sono rivelati così elevati. Sono sostenibili. Ci siamo infatti allineati – ha concluso – all’esperienza tedesca, perché la legislazione tedesca era simile a quella italiana”.

Il caso Marzano – E’ polemica dopo il sì alle unioni civili. Aver eliminato dalla legge sulle unioni civili ogni riferimento a famiglia e la stepchild adoption “rappresentano un vulnus per me difficile non solo da accettare, ma anche da giustificare pubblicamente”. Così Michela Marzano, deputata e docente alla Sorbona, motiva e ufficializza in una lettera a Ettore Rosato la sua decisione di lasciare il gruppo del Pd. La lettera, pubblicata sul sito di “La Repubblica”, è rilanciata dalla parlamentare nella sua pagina Facebook.

Una scelta di coerenza che la parlamentare aveva già preannunciato nei giorni scorsi (voterò sì alla legge ma poi mi dimetterò, aveva detto) e che aveva provocato diversi inviti da parte dei dem a ripensarci. Oggi, però, è arrivato l’addio definitivo. “Sui temi dei diritti e dell’etica – scrive la docente universitaria e filosofa nella lettera di dimissioni inviata al capogruppo Ettore Rosato – ho sempre detto e difeso gli stessi valori e gli stessi principi. E non me la sento, oggi, di non essere coerente con me stessa e con le mie battaglie per opportunità politica. Lo so che, sulla unioni civili, non si poteva forse fare diversamente e considero che sia importante per l’Italia avere finalmente una norma che garantisca e protegga le persone omosessuali. Aver però eliminato ogni riferimento a ‘famiglia’ e ‘familiare’ – parlando delle unioni civili come una semplice ‘specifica formazione sociale’ – e aver stralciato la ‘stepchild adoption’ rappresentano un vulnus per me difficile non solo da accettare, ma anche da giustificare pubblicamente”.

“Mi spiace per Michela. In questi anni ha dato un contributo prezioso al dibattito interno al gruppo e poi in Aula. Anche sulle unioni civili però sono convinto che abbiamo fatto un lavoro prezioso e utile a migliaia di persone. Una legge di contenuti e principi che mi sento di difendere fino in fondo”. Così Ettore Rosato, presidente dei deputati dem, commenta all’ANSA l’addio di Michela Marzano.

La Lega  all’attacco – “Se è una legge sbagliata si può disapplicare, lo spiegava don Milani quando lanciò l’obiezione di coscienza al servizio militare”. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ribadisce da Bari l’invito a non rispettare la legge sulle unioni civili approvata ieri. “Una legge fatta male – spiega – oltretutto tanti avvocati dicono che porterà problemi e truffe in sede di separazione, litigi e questioni economiche, che discrimina le coppie eterosessuali sulla reversibilità, che apre le porte alle adozioni gay. Quindi io invito, al di là del partito, qualunque amministratore locale a seguire la sua coscienza e se ritiene sbagliata questa legge a non applicarla”.

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