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Fabio Gallo, intelligenza Connettiva? Italia nell’epoca mesozoica. Stiamo perdendo miliardi

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Da ds.: Fabio Gallo e Derrick De Kerckhove nel corso della Conferenza sul tema “Nuove tecnologie, nuove relazioni” in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni 2009

La 43° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali tenutasi presso la Pontificia Università Lateranense ha discusso sul tema “Nuove Tecnologie e Nuove Relazioni”. Chiamati a relazionare innanzi ad una platea internazionale di cultori della materia, due esperti considerati “guru” della connettività moderna: Derrick De Kerckhove, direttore del Programma McLuhan in Cultura e Tecnologia (Università di Toronto), e Fabio Gallo, esperto di Intelligenza Connettiva e Gestione della Conoscenza della Fondazione “Paolo di Tarso”, autore di analisi che hanno consentito di individuare le strategie di Google in grado di rappresentare un serio pericolo per l’economia nazionale italiana, come poi  realmente avvenuto.

Già ad Assisi, nella Conferenza voluta da “Assisi Pax International” il 2 Aprile 2005 sul tema “Semplificazione del linguaggio dei Popoli”, Fabio Gallo aveva anticipato l’esigenza di porre sotto controllo di una specifica Commissione delle Nazioni Unite il motore di ricerca Google, per i rischi connessi all’algoritmo “antidemocratico” in grado di ottenere successo o insuccesso di chiunque o di qualsiasi prodotto, indipendentemente dalla verità.  Ciò, perchè Google che si proponeva come “motore di ricerca” nascondeva, invece, la sua vera realtà di tipo commerciale che si sarebbe presto manifestata come “un’agorà di informazioni generiche che più che informare avrebbero disinformato perché condizionate dal dovere produrre economia a qualsiasi costo: anche a costo della Verità e dei diritti acquisiti come fondamentali dall’Uomo”. 

E nel momento in cui la storia del’Uomo deve essere digitalizzata e con essa le religioni e i processi socio-economici, è dovere del mondo porsi alcune domande e ricercare le risposte in grado di tutelare verità ed economie.

FABIO GALLO E LA GESTIONE DELLA CONOSCENZA
Oggi le teorie di Fabio Gallo sulla gestione della Conoscenza non fanno più eco a se stesse come dimostra il Film presentato al Sundance Film Festival (vedi link QUI). Ora sono in tanti a diffidare dai Motori di Ricerca e tra essi di Google, il più visibile tra essi. Iniziano a diventare molte le menti che diffidano dal colosso Google. Soprattutto da quando la Germania ha inteso tutelare la privacy dei propri cittadini e delle proprie istituzioni mettendo ripetutamente Google con le spalle al muro.

Noi abbiamo deciso di approfondire questo argomento legato all’Intelligenza Connettiva e ad una speciale forma di Gestione della Conoscenza degna dei più grandi e sofisticati analisti capaci di discernimento in un ambiente complesso e molto, molto innovativo, ambiente per pochi eletti isolati dalla loro stessa intelligenza.

A parere di Fabio Gallo mai, nella storia dell’Uomo, è stata generata una macchina di danaro tanto efficace come un Motore di Ricerca, più potente di ogni compagnia petrolifera, di ogni Stato, di ogni forma di Giustizia. “Se un Motore di ricerca come Google lo volesse – afferma Fabio Gallo – un’azienda può diventare miliardaria nel giro di poche settimane. Il problema – continua l’esperto di gestione della Conoscenza – è il sistema che gestisce questo potere e il potere che i Motori di Ricerca hanno, è quello di non farsi verificare da nessuno.”

Ma cos’è capace di fare un Motore di Ricerca che perdesse il senso della ragione? in molti dicono che senza un controllo disciplinato in modo autorevole e intelligente, potrebbe arrecare dall’Economia nazionale il più grande danno mai subito nella storia della Repubblica Italiana.

INTERVISTA A FABIO GALLO
Intanto, abbiamo rivolto alcune domande a Fabio Gallo

IL PARLAMENTARE.IT: che effetto fa essere chiamato a relazionare nella Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali accanto al padre della connettività moderna?
Fabio Gallo: fino all’ultimo momento credevo di essere stato scambiato per un altro Fabio Gallo

ILPARLAMENTARE.IT: i motori di ricerca sono davvero così pericolosi per la nostra economia?
Fabio Gallo: Certamente: la governeranno presto, dal turismo, al commercio di qualsiasi prodotto e non troveranno ostacoli. In Italia non esistono intelligenze politiche capaci di governare per il bene comune e, in modo particolare per il bene dell’Economia nazionale. I nostri politici spendono i soldi ma non li amministrano e per questo non sano guardare al di la del loro naso. Per questo, anche se i miei pensieri o quelli di altri appassionati analisti riuscissero ad anticipare questioni sociali con ricadute economiche serie a svantaggio della nostra nazione, tutto sarebbe inutile poiché per dare vita ad un sistema Italia che funziona c’è bisogno di gente che funziona. Le faccio un esempio: se nei supermercati regalassero l’Intelligenza e in quel momento il supermercato fosse pieno di politici, l’Intelligenza rimarrebbe tutta. Nessuno la prenderebbe perché per riconoscere l’Intelligenza ci vuole intelligenza.

IL PARLAMENTARE.IT: Il chiaro riferimento alla politica perché?
Fabio Gallo: tutto dipende dalla politica, anche la sicurezza nazionale. Perdere ogni anno miliardi di euro senza sapere da dove, dovrebbe essere un buon problema da affrontare per la politica italiana ma, essendo poco intelligente nel senso connettivo essa, non intervenendo su certe questioni non difende l’Economia nazionale procura al Paese, per logica conseguenza, enormi perdite di economia e lavoro.

IL PARLAMENTARE.IT: quindi i problemi della Rete, a suo parere, non sono legati alla privacy ma all’economia?
Fabio Gallo: certamente! vede: nel mondo avremo seri problemi di sicurezza perché le cose andranno sempre peggio essendo praticamente inesistenti politiche sociali concrete. A difendere gli ultimi è solo la Santa Sede che sacrifica ogni giorno donne e uomini di buona volontà per questo motivo. Il controllo della rete tramite i Cookie o altro è fondamentale per la sicurezza di tutti noi che dobbiamo abituarci ad essere sottoposti a controllo. D’altra parte nessuno deve temere nulla se non fa nulla di male. Il problema è la gestione deviata per fini commerciali che si fa dei dati che tra qualche anno saranno “big data” e cioè una quantità imponente di dati in grado di offrirci statistiche su usi e costumi di chiunque si affacci alla rete. Vedrà che se un domani visiterà un sito di canlature, dopo pochi istanti la bombarderanno di siti di calzature perchè l’algoritmo dei motori di ricerca ci riconosce. Essa, rappresenta una mecca per chi gestisce la conoscenza ma può rappresentare anche una gravissima violazione dei diritti dell’uomo oltre che dell’Economia delle Nazioni in generale. Soprattutto di una Nazione come l’Italia titolare della maggior parte di beni culturali, librari, paesaggistici, archeologici e antropologici d’interesse mondiale. Affidare la gestione di tutto questo ad altri, solo perché questi sono più fortunati ad avere governi che finanziano la ricerca, non è un peccato ma un vero e proprio delitto contro il più grande bene comune di una Nazione: l’Economia e il Lavoro.

IL PARLAMENTARE.IT: lei pensa che possa trovarsi un rimedio a tutto questo?
Fabio Gallo: non penso, almeno fino a quando avremo parlamentari che giocano al video poker nelle aule del Parlamento Italiano.

IL PARLAMENTARE.IT: ma Google è il male?
Fabio Gallo: assolutamente no, anzi, Google ha contribuito a dare tanto lavoro e a sviluppare nuove economie. Certo, bisogna vedere quanto ha dato e quanto ha preso. Ma è come sentir dire in Italia, nonostante siamo i Principi della tavola e della cucina mondiale, che McDonalds ci darà 3.000 posti di lavoro con tanto di citazione dell’art. 1 della Costituzione. Cosa gli vuoi dire? Lo devi ringraziare che ci da almeno qualche posto per fare scontrini e pulire i bagni. Il problema, dunque, non è McDonalds  ma la politica italiana che non è capace di far produrre una panino italiano per farlo diventare un business mondiale.

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