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San Francesco di Paola: spariti 1,5 milioni di Euro. Giocati in Borsa

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Il Santuario di San Francesco da Paola
Il Santuario di San Francesco da Paola

“Ecco, – esclamò San Francesco da Paola a Re Ferrante spezzando una moneta che portava la sua effige – questo sangue che gronda dalla tua moneta è il sangue dei tuoi sudditi che grida vendetta al cospetto di Dio”. Fu questo il tremendo miracolo che ammaestrò il potente Re di Napoli: una, di tante monete d’oro che il Re voleva donargli per tentare la sua nota fedeltà a Dio ma che spezzata dal santo, fece sgorgare tanto sangue da porre in serio imbarazzo tutta la corte a Castel Nuovo. Fu così che Re Ferrante nel 1483 ebbe la possibilità di conoscere il potere di Dio che attraverso questo gesto glorificava il povero eremita che poco dopo avrebbe convertito il Re Luigi XI. Ma oggi, tra i Minimi e i loro attuali collaboratori, chi ha dimenticato del tutto la spiritualità del Padre fondatore al punto da esporre il suo nome al pubblico ludibrio?

SAN FRANCESCO DA PAOLA: SCOMPARSI 1,5 MILIONI DI EURO
Oggi, non si sa come, sono scomparsi 1,5 milioni di Euro proprio in quel Santuario meta di pellegrinaggio che porta il suo nome in Calabria, a Paola (CS): il Convento di San Francesco da Paola. Mi chiedo: come la prenderà San Francesco da Paola? Più che il percorso della Giustizia terrena che farà il suo corso d’ufficio, mi pongo questa unica domanda dopo avere per anni e anni studiate vita e opere del più potente taumaturgo della storia cristiana che in San Pietro, a Roma, fu posto accanto a San Pietro. Ma anche dopo avere conosciuto una persona davvero speciale: Padre Gregorio Colatorti già Correttore Provinciale della Basilica Santuario di San Francesco da Paola.

Per un Calabrese non conoscere la storia umana  e di pace di Frate Francesco da Paola il Calabrese novantunenne morto in povertà nella corte di Plessis lez Tour, significa abbandonarsi all’idea di una regione profondamente sfortunata. Invece, le piaghe come quella che si è formata sull’innocente corpo del Santuario di Paola, sono sempre causate non dal caso ma da esseri umani che si possono identificare ed estirpare come la zizzania dal grano. Cosa che certamente farà la procura della Repubblica competente.

1507 – 2007: IL CINQUECENTENARIO DALLA MORTE DI SAN FRANCESCO – RICORDIAMO INSIEME
Qualche mese prima che cominciassero le attività per i festeggiamenti del Cinquecentenario (1507 – 2007) la Fondazione “Paolo si Tarso” di Roma che aveva condotto con grande successo l’opera di digitalizzazione degli Archivi di Musica Sacra della Papale Arcibasilica di San Giovanni in Laterano, decise di attivare, in onore del Santo, un progetto che fosse capace di digitalizzare tutto l’anno del Cinquecentenario, i suoi eventi culturali, religiosi e, l’itinerario della Sacre Reliquie del Santo della carità, che si sarebbe snodato, secondo i programmi, in tutte le Diocesi della Calabria, dando vita alla più importante testimonianza demo antropologica relativa al culto divino , mai realizzata in Digitale e, comune, nella storia di un grande evento religioso periferico rispetto alle mura di San Pietro. Si trattava di decentrare una parte della nostra progettualità ma sapevamo che ne sarebbe valsa la pena, e così fu. Ricordo il primo incontro tra gli esperti della Fondazione e Padre Gregorio Colatorti – con noi sempre sorridente – che svolgeva le mansioni di Padre Correttore Provinciale (responsabile del Santuario di Paola). Era una bella mattina di sole e più che mai il Santuario sembrava prendere forma di una grande veranda che si affaccia al mare azzurro di Paola. Padre Gregorio, come era in uso a San Francesco, prima di iniziare riunioni lavorative, voleva che ci ristorassimo e così, i nostri progetti e le nostre giornate di lavoro prendeva sempre vita nel minuscolo bar posto accanto alla colonnina di granito che ricorda il miracolo di Nicola Picardi che riuscì a portala a spalla dalla marina grazie alla preghiera di San Francesco che la rese leggere come una piuma. Fu un anno straordinario e quotidianamente riuscimmo a compiere l’opera di digitalizzazione desiderata che presto porremo in Rete in onore di San Francesco da Paola.

L’EVENTO DI CUI POTEVA BENEFICIARE UN’INTERA SOCIETA’
Ci sono eventi che se ben organizzati sono capaci di cambiare radicalmente le sorti di un territorio. Vedi Assisi con Santa Chiara e San Francesco, vedi San Giovanni Rotondo e Pietrelcina con Padre Pio, vedi tutti i luoghi che hanno dato i natali ai Santi o alle apparizioni celesti valutate tali dalla Santa madre Chiesa di Roma. Devo dire che il Cinquecentenario (1507 – 2007) , però, nonostante fosse avesse per la Calabria tutti i connotati per dare vita ad un’attività massiva di sviluppo territoriale e sociale, invece, non venne affatto recepita come tale ma, come spessissimo accade in Calabria, come un’occasione per riempire pagine e pagine dei quotidiani locali di polemiche. Quello fu anche l’anno dei grandi scandali nella politica regionale tra politici inquisiti e magistrati a caccia di sospetti che occupavano le prime pagine, al punto tale, da riuscire ad oscurare quella che poteva essere la grande occasione per il territorio.
Padre Gregorio Colatorti con il suo solito fare paterno ci suggerì sempre bene e la Fondazione seppe fare tesoro del suo fare paterno portando alla luce quel vero capolavoro digitale che si rivolgeva al futuro come offerta a tutti coloro i quali avrebbero potuto conoscere la meravigliosa storia di San Francesco Da Paola attraverso la Rete (Internet)

MESSA ALLA LUCE UN’OPERA UNICA: ITINERARIA
Chiusi i lavori del Cinquecentenario non senza avere assistito ad un grande miracolo il giorno dell’apertura (2 Aprile 1977) e ad un grande segno (17 Luglio 2007), riunitosi il capitolo del padri Minimi, Padre Gregorio Colatorti fu trasferito nella Città di Catanzaro. La Fondazione, intanto, aveva portato a compimento la sua mission realizzando una Piattaforma (che presto sarà nuovamente in Rete) che aveva dato molto da discutere in positivo per la sua grande efficacia poiché risultava essere la vera testimonianza del Cinquecentenario di San Francesco da Paola. Se ne discusse al punto tale che la Regione Calabria volle contribuire alla realizzazione di ITINERARIA (http://www.francescodipaola.info/) che possiamo definire un piccolo gioiello informatico che con un semplice click apre agli utenti della Rete (internet) la possibilità di visitare l’itinerario delle Sacre reliquie del Santo in tutte le Diocesi della Calabria. Un’opera unica!

I FURBETTI: IL FRATE, IL SINDACO E IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
un giorno gli esperti della Fondazione “Paolo di Tarso” furono convocati da stimati e alti dirigenti della Regione Calabria presso gli uffici di Catanzaro. I Dirigenti, noti anche per l’affetto e la professionalità con la quale ci avevano sempre accolti, ci davano notizia di una vera e propria spedizione punitiva contro la Fondazione ad opera di un Frate, di un Sindaco e del presidente di una provincia della Regione Calabria. Lo scopo della loro attività criminogena, al loro dire, sarebbe stata quella di impedire al competente Dipartimento della Regione Calabria di sostenere i progetti della Fondazione. Ma la cosa che non riuscì ad essere digerita dagli alti dirigenti, ricordo fu quella che definirono una vera e propria “estorsione” supportata dalla veste di quel frate che non ebbe nulla da rimproverare, anzi. Il più potente dei due politici, inoltre, avrebbe anche comunicato agli alti dirigenti che in caso la loro richiesta non fosse stata immediatamente esaudita, essi sarebbero stati capaci di attivare una crisi politica contro l’allora Governatore della Regione Calabria per far capire che non scherzavano affatto.
Per finire: il fatto che oggi sia stato scoperto l’ammanco di circa due milioni di Euro non ci sbalordisce affatto. Ne abbiamo viste di peggiori e forse, fossimo la Magistratura competente non disdegneremmo di approfondire in questa direzione. San Francesco da Paola preghi per loro e li converta ad una vita nuova.

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