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“Cibo Sano”, nuove economie e Lavoro: i giovani sono i veri Ministri italiani

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Silvia Lanzafame - 23 anni - Imprenditrice Amministratore di Dieta Mediterranea srl

I giovani hanno capito che la politica italiana non riuscirà, almeno per il momento, a produrre nulla di nuovo che possa difendere il valore nazionale e, sul mercato, il valore complessivo del Brand Italia e del Made in Italy che rappresenta idealmente il futuro nel quale i giovani italiani dovrebbero collocarsi. La politica debole sta indebolendo il valore complessivo dell’Italia e del suo mercato e così di tutti i prodotti Made in Italia che in esso si collocano per trovare mercato.

Un problema complesso che nessuno ancora ha saputo risolvere anche perché nella politica italiana mancano i riferimenti di persone formate per assolvere ad un compito così arduo. In modo particolare perché l’avvento delle nuove tecnologie e di Internet che le unisce in un cervello comune, hanno spiazziato tutto il mercato tradizionale e chi vince, dunque chi diventa ricco oggi in questo nuovo mercato, è chi è capace di “gestire la conoscenza” tramite la Rete.

Prova ne sono i sistemi che gestiscono conoscenza ed economia: i motori di ricerca come Google dai quali noi tutti oggi traiamo le informazioni necessarie per viaggiare, studiare, per saper dove curarci, per cibarci, etc. Questa si chiama “gestione della conoscensa” e cioè qualcuno gestisce e organizza, ma per fini commerciali, tutti i dati che sono ormai indispensabili per vivere i tempi moderni.

L’Italia non è pronta per gestire lo scibile della sua conoscenza sia nel settore cultura che economico in generale e per questo lo fanno le multinazionali estere. Ciò è stato anche dovuto, oltre all’incapacità di numerosi politici, ai clamorosi “no” ricevuti da progetti start up italiani pronunciati dalla società SGR finanziate dal Governo per sostenere progetti IT , che come risultato hanno reso vulnerabilissima l’Italia costretta a percuotere i suoi cittadini per recuparare danaro senza sapere che potrebbe generarne a fiumi.

Oggi, ad esempio,  i settori turismo, agroalimentare, tessile, vinicolo, oleario e altri, vengono gestiti da una nuova forma di mercato che non appartiene all’Italia. Si chiama commercio elettronico (quello vero) e muove decine di miliardi di euro italiani che finiscono all’estero. Per fare un esempio è come dire che la manovra finanziaria Monti ci ha posti tutti su un canotto ove ci sentiamo in salvo ma questo canotto, lentamente e quotidianamente si sgonfia perché ha mille micro fori dai quali si perdono danari che non ritornano più. Uno per ogni settore strategico dell’economia nazionale.

In questo panorama un gruppo di giovani  italiani che oggi possiamo definire “generazioni digitali”  perchè pensano come le macchine che utilizzano, hanno dato vita ad una grande novità che noi sosteniamo per la sua effettiva originalità ed efficacia.

“Il Made in Italy – ha affermato Silvia Lanzafame – laureanda in Economia presso Unical (Università della Calabria), è il brand più imitato del mondo e, ad esempio nel settore Food, come dichiara Coldiretti, circa l’80% del fatturato mondiale che si avvale del nostro bran è frutto di imitazione e viene intascato da aziende e multinazionali estere. Per non parlare del mercato della rete che è quasi del tutto nelle mani delle multinazionali estere. Per questo motivo ho scelto di investire i miei studi e circa 14 ore al giorno di lavoro, a 23 anni, nella direzione di una riappropriazione responsabile del mercato del prodotto ITALIA a vantaggio dei produttori Italiani e non per ultimo, a vantaggio delle famiglie di tutto il mondo che potranno alimentarsi in modo sano con cibo autenticamente italiano.”

Silvia sa bene di non poter contare sull’interlocutore politico e, fuori dalle pareti universitarie ha saputo mettere insieme esperti in materia alimentare, una Fondazione cattolica esperta in comunicazione e relazioni, un gruppo di esperti di informatica e un gruppo di esperti in gestione della conoscenza dando vita ad un “Sistema”, in realtà paragonabile ad una vera “Manovra”, capace di blindare l’Economia italiana nel settore Food in modo da dare vita ad un luogo nel quale sarà possibile senza tema di smentita, acquistare il “Cibo Sano” 100% Italia.

“Nella nostra Rete – afferma la giovane imprenditrice che intanto in controtendenza con la crisi ha aperto la sua società Dieta mediterranea srl – non potrà accedere nessun prodotto che non sia veramente ITALIA, prodotto dai contadini e dai produttori italiani con il frutto delle terre italiane. Questo principio ci consentirà di potere affermare “qui potrete trovare il prodotto originale italiano”. Vinceremo, come stanno dimostrando i dati, perché siamo molto competenti e abbiamo imparato dalle multinazionali estere che nell’ultimo decennio hanno fatto man bassa di italianità. In Rete, tra alcuni anni, tutti sapranno che nella nostra rete si colooca l’autorevolezza del Made in Italy. E’ facile immaginare le ricadute in termini di business”.

Il giro di affari cui si riferisce Silvia Lanzafame supera i 50 miliardi di Euro (circa due manovre del Governo Monti) e almeno 6.000 milioni di Euro fluttuano nel mondo alimentare, vinicolo e oleario ma vengono intascati da altri Paesi. In questa nicchia, quella del mondo Food questo gruppo di italiani hanno dichiarato guerra al cibo spazzatura, alle imitazioni portando dalla parte loro organizzazioni leader come Coldiretti e Campagna Amica. L’idea è stata quella di blindare il mercato del Cibo Sano tracciabile Made in Italy con una vera “Manovra” innovativa che sta riscuotendo un notevole successo in tutto il mondo.

“Per iniziare in modo concreto il cammino – ha aggiunto Silvia lanzafame – abbiamo istituito una serie di testate telematiche e di e-Shop che hanno lo scopo di dare vita ad una sorta di adunanza del prodotto Italia per poi spingerlo sul mercato e gestirne le sorti facendo convogliare il business nella direzione delle Aziende italiane. Per evitare di spingere in rete 1.000 nomi di altrettanti prodotti abbiamo coniato il Brand Simply Med (semplicemente mediterraneo) anche perché intendiamo riappropriarci in modo responsabile del mercato relativo alla Dieta Mediterranea nota per le sue qualità di dieta legata ad una alimentazione salutare e in particola modo legata alle 5 terre del Sud Italia. Per questo, appare ovvio, che a Cuba, ad esempio, così come in Cina o in Australia, non si può produrre cibo relativo alla Dieta mediterranea perchè essa è una pecualiarità legata alle terre italiane e alle tradizioni contadine del Sud”.

La nostra analisi di redazione ci porta a riflettere che, effettivamente, non esiste una piattaforma di bandiera nella quale possa riconoscersi il Made in Italy e il suo frazionamento (quello del prodotto Italia ndr) ha portato male. Dunque quuesti giovani sono una vera risorsa per l’Italia e per la sua futura economia.

Ora, IL PARLAMENTARE.IT si pone una domanda, anzi, la pone al Governo italiano: se una ragazza di 23 anni che pensa così volesse parlare con un politico intelligente, con chi dovrebbe relazionarsi?

bella domanda….eh?

 

 

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