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Mons. Renzo Giuliano insignito della “Carta della Pace”

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Mons. Renzo Giuliano - " Carta della Pace" per la Tutela della Memoria, dei Diritti dell'Uomo e dell'Ambiente
Mons. Renzo Giuliano – ” Carta della Pace” per la Tutela della Memoria, dei Diritti dell’Uomo e dell’Ambiente

Mons. Renzo Giuliano, già Parroco della Basilica Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma  è stato insignito della “Carta della Pace” per la Tutela della Memoria, dei Diritti dell’Uomo e dell’Ambiente giunta alla Terza Biennale e promossa dalla Fondazione Culturale “Paolo di Tarso”  (www.paoloditarso.it).
La motivazione valorizza e riepiloga il lavoro svolto da Mons Renzo Giuliano in 22 anni di di attività tesi a valorizzare la Basilica che sino agli anni ottanta era tristemente nota solo per i funerali di Stato.
Un lavoro non facile e intenso quello di Mons Renzo Giuliano, evidenzia la motivazione di attribuzione della “Carta della Pace”, in una Basilica al centro della Roma “Caput Mundi”, in Piazza della Repubblica, luogo di raccordo della Capitale sempre più multietnica e in via di trasformazione.

MONS. RENZO GIULIANO “CARTA DELLA PACE” – PER AVERE APERTO LE PORTE AL MONDO
Grazie all’Opera di Mons. Renzo Giuliano la Basilica divenne presto luogo d’incontro per le culture del mondo. Ciò per una serie di Grandi Eventi, senza simili in tal senso, che seppero aprire le porte della Basilica ai giovani del mondo facendosi “Città della Pace”, a partire dal Grande Giubileo dell’Anno 2.000 che vide in Santa Maria degli Angeli e dei Martiri,  casa dei giovani del mondo.
La motivazione evidenzia anche l’impegno di un gruppo di validissimi laici che Mons. Giuliano seppe accogliere e in alcuni casi soccorrere, rivelativi fondamentali per lo sviluppo del pensiero del Parroco della Basilica sorta sui ruderi delle Terme di Diocleziano, costata 40.000 mila vite umane e divenute dopo oltre mille anni, l’ultimo Capolavoro del genio di Michelangelo.

Mons. Renzo Giuliano, il Prof. Antonino Zichichi, il Presidente della Fondazione "Paolo di Tarso" Luana Gallo
Mons. Renzo Giuliano, il Prof. Antonino Zichichi, il Presidente della Fondazione “Paolo di Tarso” Luana Gallo

ARTE, FEDE E SCIENZA ALLA RICERCA DI DIO
Noto tra essi per i suoi “si” alla contaminazione culturale tra Arte, Fede e Scienza”, contaminazione molto cara a Giovanni Paolo II, molto legato al professore Antonino Zichichi – presidente della Federazione Mondiale degli Scienziati, a sua volta molto legato a Mons Renzo Giuliano. La riabilitazione di Galileo Galilei “Uomo di Fede”, si deve a questo sodalizio “Fede – Scienza” che in Mons. Renzo Giuliano ha saputo incentivare e valorizzare, guardando al futuro, offrendo al prof. Antonino Zichichi l’opportunità di riscrivere una nuova e luminosa pagina di cultura cristiana nel libro della Scienza e della storia delle cose buone e belle.
“Alla ricerca di Dio nell’Arte” fu il tema che come una scintilla di fuoco illuminò tutto il mondo della cultura che da ogni parte del Pianeta giungeva a Roma per discutere, ricercare, cercare e trovare l’Amore di Maria, la Vergine degli Angeli.

Il Portone bronzeo della Basilica Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma realizzato da Igor Mitoray
Il Portone bronzeo della Basilica Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma realizzato da Igor Mitoray

Infine, la motivazione accenna alla istituzione della Fondazione “Paolo di Tarso” con la quale Mons Renzo Giuliano ha voluto riunire i Laici, fedelissimi al Papa, che lo hanno affiancato per farne dono al futuro della Basilica e, come lui stesso ha più volte affermato, al mondo. Quel mondo che a Roma, in Piazza della Repubblica, inizia appena un passo fuori dai Portoni della Basilica. Anche questi, un tempo semplice legno decoroso ma totalmente inespressivo, grazie al sodalizio costante alimentato da una sana politica del “fare”, oggi è decorato dalla bronzea scultura del Grande Igor Mitoray. Un modo per decorare l’alta dignità del luogo sacro con una meravigliosa esposizione del volto della Vergine e degli Angeli e dei Martiri e per trasformare la Piazza della Repubblica, ove ruota giorno e notte il mondo intorno alla Fontana delle Pleiadi, in un Museo permanente ove si affaccia Maria Madre di Cristo.
Genio e Carità hanno lasciato in Santa maria degli Angeli e dei Martiri di Roma quel segno che la Motivazione della “Carta della Pace” scolpisce, da oggi, anche nella Memoria dell’Uomo.

La Basilica Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma in Piazza della Repubblica
La Basilica Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma in Piazza della Repubblica

LA CARTA DELLA PACE di MONS. RENZO GIULIANO
Sul documento si legge:

Con la” Carta della Pace”
“Riconosciamo a Donne e Uomini di Buona Volontà il nostro plauso
e proponiamo la testimonianza della loro esistenza
quale esempio educativo per le nuove generazioni
alle quali sono affidate le sorti del Pianeta  e del  Genere Umano
chiedendo ad esse di compromettersi per la Pace”.

LA MOTIVAZIONE:

“Con il Lucernaio ha illuminato di mille colori il cammino dei fedeli del mondo verso la Vergine degli Angeli e dei Martiri di Roma, con il suono dell’Organo del Grande Giubileo dell’Anno 2000 ha aperto i cuori aridi di preghiera alla fede, con l’Ufficio Cultura ha unito Arte, Fede e Scienza in un solo cammino di Pace. Ha salvato vite umane, ha difeso i suoi giovani e insieme ad essi è testimone della miracolosità dell’Amore di Dio. Di essi ne ha fatto Operatori di Pace, instancabili promotori del Vangelo, comunicatori, riunendoli in una Fondazione, la “Paolo di Tarso” di donne e uomini semplici come colombe e prudenti come serpenti, fedeli al Papa”.

LA LETTERA DI MONS. RENZO GIULIANO AI FEDELI

Carissimi Amici,
ho trascorso e vissuto 22 anni, come Parroco, a Santa Maria degli Angeli e dei Martiri ed ora, in una visione d’insieme, devo dire, come è l’esperienza di tutti, che sono stati quasi un attimo; è la sensibilità di tutti noi che percorriamo il tempo. Ma, d’altra parte, questo lungo attimo, scandagliato dalla memoria, riappare come un solco che permette di rivedere e riflettere , se non tutti, molti e diversi tempi del nostro agire, dei nostri incontri, dei nostri volti, degli eventi ed iniziative, della fatica e della felice solidarietà condivise, dei richiami al crescere, dei progressi di vita sostenuti con la pazienza ed il coraggio, della fraterna accoglienza in comunità e nelle individuali e personali problematiche dell’ esistenza.

Missione

Abbiamo costruito e forse inventato – a S. Maria degli Angeli e dei Martiri si può dire ed ha un senso – la comunità cristiana, attenta al vangelo, perché fosse un bel segno in questo territorio al centro della nostra Città, Città cristiana e storica, e fosse una voce ecclesiale chiara ed eloquente, così da muovere al ripensamento, alla ripresa del personale incontro con Cristo e la sua Chiesa. Mai mancando all’ottimismo che disegna la nostra fiducia nel nostro Dio che fa storia, possiamo constatare che la mia e vostra capacità di relazione umana, semplice e disarmante a volte, in quanto si affida alle ispirazione della fede e della carità, ha potuto essere un testo – una lettera, direbbe san Paolo – decifrabile davanti agli occhi ed al cuore di tante persone, di tanta gente, di moltissimi fedeli o passanti in Basilica, di sguardi attenti oppure solo curiosi, di innumeri turisti o pellegrini; un messaggio che ha varcato le dimensioni di quelli che sono i normali parametri di una specifica altra pastorale. Vivere la relazionalità fraterna con tanti laici, famiglie o singoli, e con tanti sacerdoti, specie studenti, succedutisi in questi anni mi ha maturato nel carattere forte di quell’umanità che si plasma su quella di Cristo, proprio perché ama i fratelli. A tutto questo servizio la Chiesa dà il nome di “missione” – “evangelizzazione” – “invio”. Dopo questo tempo stimabile (ricordo: 22 anni) di peregrinazione nel mio ministero sacerdotale tra di voi, l’esigenza stessa di continuare questo muoversi nella fede ora chiede un “distacco” che sia capace di non chiudere me e voi nelle realizzazioni spirituali o culturali operate, anzi, aprirle ad ulteriori contesti di vita. Ad un certo punto della vita, lo sappiamo bene per la pedagogia adulta, staccarsi diventa una scelta che avrà l’effetto di far continuare un percorso e di dilatarne i frutti. La perfezione di una missione è semplicemente andare in missione ed in maniera disarmante questa ulteriore chiamata ad essere inviato in altra comunità cristiana diventa solo prova e verifica di questa chiamata nuova della Chiesa davanti al mondo, che voi ed io abbiamo ricercato in tanti modi e vissuto, visto che ne sentiamo ancora l’esigenza. Con il linguaggio del momento, per noi si riapre una risposta di “nuova” evangelizzazione. L’essere chiamati a rimettersi in contesto nuovo, quindi, è un’opportunità anche per ciascuno di voi, come verifica dinamica della fede resa adulta. Possiamo parlare di una conquista e non di un dissolvimento, magari, di un lavoro realizzato, giacchè il tempo giunto dell’esodo rivela e deve rivelare comunione, sostenuta dalla preghiera e dallo sguardo al futuro che ci immette nel disegno della speranza in Dio. Nel vicenda della memoria battesimale, ha particolare senso ed efficacia, dopo il nascere, il “rinascere” che si contestualizza in tanti periodi esistenziali e mi pare di vederlo in questo evento dell’attuale invio.

Testimonianza

Ci si può dividere per l’esigenza di raccontare al altri ciò che si è precedentemente vissuto e non per tagliare i ponti con il passato o per ricominciare dal nulla. La vita cristiana è trasmissione di una vita e di una fede ricevute e va consegnata come dono accolto. La missione si sostanzia sulla base di una chiamata, di un’esperienza approfondita, di un lavoro fortemente partecipato. Cristo stesso ha trasmesso la rivelazione del Padre suo e si è radicato nella comunicazione di ciò che ha vissuto dall’eternità nel seno della Trinità. La ricchezza che ho ricevuto da voi sarà un sicuro trampolino di lancio nel mio nuovo territorio, a me del tutto sconosciuto, ed una base credibile di presentazione ai miei nuovi parrocchiani ed amici. Nell’essere inviato e nell’andare verso la comunità di Maria Stella Matutina verrete anche voi pertanto, non fisicamente, che sarebbe poco, ma con lo sviluppo di quel frutto di fede e di umanità che mi avete consegnato e che assommo e potenzio con le ancora precedenti mie esperienze più giovanili. Mi pare che questa sia testimonianza; con la mia vita e guida di fede sarò testimone di un percorso avanzato, fatto nel nome del Signore, accompagnato da un dono costante delle comunità in cui sono stato via via inserito. Non ho scelto io Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, né ho scelto S. Maria Stella Matutina e per questo mi sento in piena libertà testimone di un dono di invio di cui dare testimonianza e di cui amplificare le vibrazioni. Di me potrete testimoniare, là dove vi troverete, che io ho avuto fiducia di voi e delle vostre proposte di formazione ed insieme le abbiamo realizzate a volte con determinazione, altre volte con coraggio, specie negli inusuali ambiti culturali di senso cristiano. Tanto più qui in Basilica, da soli non si può fare proprio nulla e, come accennato sopra, le relazioni di affetto, di corresponsabilità, di amore alla missione della Chiesa, ben coltivate, ci hanno aiutato a segnare momenti qualificati ed importanti, tanto più veri là dove non riconosciuti o valutati. Meno appariscente, e non meno presente, l’azione della carità ai più poveri, così presenti in questa zona centrale, aiutati da tanti gesti di solidarietà discreta di singoli come della parrocchia, in una testimonianza che desse ragione della cura amorevole della Chiesa stessa.

Conclusione

Dovremmo ringraziarci tutti a vicenda e per questo non mi sento di ringraziare in particolare; ciò che è stato realizzato in progetti ed in risultanze di pastorale ha avuto l’apporto di tanti di noi che con spirito evangelico ci sentiamo solo “servi comuni”, fratelli che hanno fatto secondo il loro impegno ed il loro dovere cristiano. Non diamo giudizi sul nostro operato, non presentiamo elenchi di opere o conti finanziari perché guardiamo all’intensità di quella crescita spirituale di quanti si sono ritrovati accanto a noi, hanno accolto un pensiero di umanità nuova o di ricerca di senso, sono avanzati in un Incontro, hanno percepito il calore di una chiesa e, come è accaduto per alcuni, hanno risposto ad una vocazione di vita religiosa. Non diamo giudizi perché tutti ci siamo posti sotto l’unica grazia di Dio, la sua Misericordia, che allarga i confini del nostro cuore e che, dovunque ci pone, anche in luoghi più lontani, ci fa sentire vicini nell’universalità della stessa fede, dello stesso Signore, dello stesso Spirito. Come in questi anni ci siamo alzati ed inoltrati nell’ampio campo della Bellezza e ne lasciamo incisive tracce, così continuiamo a respirarne l’ebbrezza e la vastità al fine di testimoniare la fedeltà al cammino di fede e la beatitudine dei poveri in spirito, quali ci siamo ritrovati insieme in questi anni di duro e fecondo lavoro in Santa Maria degli Angeli e dei Martiri.

Un abbraccio, un saluto, un augurio con il cuore del vostro parroco che ora diventa un prete sempre vostro amico!

Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, prega per noi.

Don Renzo Giuliano
10 agosto 2012, festa del diacono romano S. Lorenzo

 

 

 

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